ASPARAGI

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PENELOPE11
view post Posted on 15/2/2011, 23:43




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La verdura è la nuova regina della tavola. O meglio lo è sempre stata ma la cacciagione e il pesce l’hanno spodestata nel corso della storia. I prodotti dell’orto hanno anche subìto l’ingiustizia di essere stati considerati per lungo tempo il cibo dei villani o di chi non poteva permettersi l’apporto calorico fornito dalle proteine della carne. E se già da anni medici e dietisti dicono che ortaggi e verdure sono il miglior cibo per l’organismo e per le sue funzionalità, adesso anche gli chef hanno incoronato l’insalata imperatrice della gastronomia. D’altronde sono loro i veri padroni del gusto. E proprio in questi giorni si sono riuniti in un convegno mondiale a Milano. Si è alzato il sipario, infatti, a “Fieramilanocity” sulla quinta edizione del congresso “Identità golose”, una sorta di “G8 del gusto”. Sono centinaia i cuochi provenienti da tutto il mondo che si sono dati appuntamento nella città meneghina per l’evento ideato dal giornalista Paolo Marchi. Un’occasione per discutere sullo stato dell’arte della cucina, della pasticceria e della gelateria di eccellenza. Moltissimi i temi all'ordine del giorno in una serie di seminari che hanno puntato i riflettori su ingredienti come alghe e verdure, sui molteplici usi dello zafferano, o sulle ultime tendenze nel dessert d'autore.


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Asparago in generale
(Asparagus officinalis) è una pianta erbacea perenne, primaverile. Ha origini millenarie e possiede particolari proprietà diuretiche.
Il suo sapore cambia leggermente a seconda che sia verde, bianco, violetto o selvatico. Per lessarlo, esiste una pentola apposita detta "asparagiera". Contengono poche calorie, adatti a una dieta dimagrante.


Descrizione La parte commestibile è costituita dai giovani germogli o turioni, che spuntano alla base dei rizomi legnosi, denominati zampe. Sono di forma allungata, consistenza carnosa e sapore piuttosto delicato che evoca quello del carciofo.
Utilizzo principale Asparagi bianchi, verdi e violetti sono adatti a tutte le preparazioni, mentre per frittate e zuppe, sono preferibili quelli selvatici.
In Italia l'asparago viene servito in vari modi a seconda delle tradizioni locali: saltati con burro e parmigiano, accompagnati da uova fritte o sode o alla coque (vedi ricette), serviti con vinaigrette, con salsa maltese o con un filo di olio d'oliva e del Parmigiano reggiano.
Gli asparagi possono essere usati per preparare zuppe, mousse o in vellutate.
Nei ristoranti cinesi è possibile assaporare l'asparago fritto accoppiato a pollo, gamberi o manzo.
In Francia e in Germania è tipico servire gli asparagi bianchi con la salsa olandese.
Altri utilizzi Alcune varietà sono utilizzate a scopo decorativo in casa.
La pianta E' una specie dioica, cioè con una distinzione fra pianta maschio e femmina: solo le femmine portano i frutti e piccole bacche rosse contenenti semi neri. Diversamente da molte verdure, dove i germogli più piccoli e fini sono anche più teneri, gli steli più grossi dell'asparago hanno una maggiore polpa rispetto allo spessore della pelle, risultando quindi più teneri.
Varietà

Nel complesso le varietà di asparagi sono più di 200. Si distinguono soprattutto per aspetto, sapore e tipologia di coltivazione.

Asparagi bianchi o di Bassano (vedi foto a lato) vengono coltivati in assenza di luce durante la crescita. Hanno un sapore delicato.
- Asparago bianco di Cesena
- Asparago bianco di Bassano del Grappa
- Asparago Bianco di Cimadolmo I.G.P.
- Asparago Bianco di Badoere
- Nobile Asparago Bianco di Verona

Asparagi violetti, (vedi foto a lato), dal sapore più rustico e un po' amaro, sono in realtà asparagi bianchi che riescono a fuoriuscire dal loro sito e, vedendo la luce, la punta diventa lilla.
- Tipo "precoce"
- Tipo "tardivo": Asparago Rosa di Mezzago D'argenteuil
- Napoletano

Asparagi verdi che germogliano all'aria aperta, hanno un sapore marcato e il loro germoglio possiede un gusto dolciastro. È il solo asparago che non ha bisogno di essere pelato.
- Asparago Verde di Altedo I.G.P.
- Mary Washington

Asparagi selvatici (ideale per frittate e minestre), detti anche "asparagi di campo", crescono spontanei, sono sottili e hanno colore uniforme. Dato il sapore intenso, prima della cottura vanno sbollentati sempre.


Cottura degli asparagi

L'asparago per essere consumato viene prima lessato a fiamma alta con acqua molto salata per breve tempo oppure cotto a vapore.
Il tempo di cottura per gli asparagi è 12 - 18 min. a seconda dello spessore.
Per minestre, risotti, creme e frittate possono essere cucinati da crudi (senza lessatura).

Dato che il germoglio è più delicato della base dello stelo, i risultati migliori si ottengono legando non troppo forte gli steli insieme in modo che solo la parte inferiore sia cotta in acqua bollente, mentre i germogli fuoriuscendo dall'acqua otterranno una cottura a vapore.
A tale scopo esistono pentole speciali (asparagiera, vedi foto a lato e scheda) di forma cilindrica alta e stretta, dotate di un cestello a base perforata e con maniglie, che rendono il processo di legamento degli steli superfluo.
 
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PENELOPE11
view post Posted on 23/2/2011, 22:33




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Descrizione

E' una pianta spinosa simile al cardo, da cui sarebbe derivata per mutazione.
Il carciofo è un alimento costituito dai fiori non completamente dischiusi della pianta di Cynara scolymus.
Dal punto di vista botanico il carciofo è un'infiorescenza a capolino, per lo più di colore verde tendente al grigio cenere; ci sono anche delle varietà tendenti al violetto. Le brattee, cioè le squame compatte che formano il capolino, possono avere spine oppure no. Variano anche a seconda della dimensione. Il gusto rimane tendenzialmente invariato. I carciofi più grossi hanno una peluria (detta barba), nella parte interna, tra le foglie e il cuore, che va eliminata.

Utilizzo principale

I carciofi quando sono molto teneri si possono mangiare anche crudi conditi con olio, limone e mentuccia, o anche bolliti e conditi con olio, sale e pepe, oppure impastellati e fritti. Sono ottimi anche trifolati, saltati in padella con aglio, olio, peperoncino.
Usati anche per zuppe, minestre, primi piatti, (ottimo condimento con un battuto e un filo di panna oppure accostato alle vongole sgusciate o nelle lasagne), secondi a base di carciofi, ripieni, frittate, insalate, ecc.;
In commercio li si possono trovare surgelati e pronti all'uso, sotto aceto, sott'olio ecc.


La pianta Il carciofo è una pianta erbacea perenne alta fino a 1,5 metri, provvista di un rizoma sotterraneo dalle cui gemme si sviluppano più fusti, che all'epoca della fioritura si sviluppano in altezza con una ramificazione dicotomica. Il fusto è robusto, cilindrico e carnoso, striato longitudinalmente.
Le foglie sono grandi, oblungo-lanceolate verde lucida o verde-grigiastra sulla parte superiore, mentre nella parte inferiore è verde-cinerea. Le estremità delle foglie sono spinose a seconda della varietà.
I fiori sono riuniti in un capolino (detto anche calatide) di forma sferoidale, conica o cilindrica e di 5-15 cm di diametro. I fiori sono azzurro-violacei. La parte edule del carciofo è rappresentata dalla base delle brattee e dal ricettacolo, quest'ultimo comunemente chiamato cuore.
Il frutto è un achenio allungato e di sezione quadrangolare, provvisto di pappo.

Varietà


Le varietà di carciofo sono classificate secondo diversi criteri tra cui:
- presenza e sviluppo delle spine
- in base al colore del capolino violetto e verde
- si distingue fra varietà autunnali o rifiorenti e varietà primaverili.

SPINOSI. Generalmente piu' affusolati di quelli senza spine sono di un intenso color verde. Il loro sapore deciso li rende ottimi da gustare crudi.

Spinoso masedu sardo
di forma conica allungata con foglie grandi e spinose, viene gustato in carpaccio, in insalata o in pinzimonio. Coltivato anche in Liguria con il nome di Carciofo spinoso d'Albenga.

Carciofo di Cerda (PA)



Spinoso siciliano: ha forma rotonda, è tenero e polposo, ottimo crudo, fritto “alla giudia”
Veneto di Chioggia: è di colore chiaro ed è ottimo fritto, lesso o saltato in padella.
Violetto di Toscana: ha colore viola e forma affusolata; è ottimo cotto, trifolato, in umido o stufato intero.
Spinoso di Albenga: di forma ovale (particolarmente pregiato)

SENZA SPINE. Di forma rotondeggiante (ideali per essere farciti) hanno particolari sfumature violacee; vengono sempre cotti prima dell'uso ed hanno un sapore intenso e delicato.

Catanese violetto
Senza spine, con le foglie violacee, che costituisce i 2/3 della produzione nazionale.



Carciofo di Paestum IGP, noto anche come “Tondo di Paestum”, dal nome dell’ecotipo locale da cui deriva, di forma arrotondata, senza spine, con le foglie di colore rosso scuro, divenuto Igp.

Mammola verde o romanesco cimarolo
è sferico, grosso, particolarmente morbido e privo di spine con foglie verde-viola, ha poco scarto ed è più adatto per essere cucinato ripieno o “alla giudia”. E’ divenuto Igp.

Carciofo Violetto di Sant'Erasmo



Carciofo di Cupello (Chieti)
Stagionalità e habitat La pianta dei carciofi ama il clima mediterraneo.

Il suo ciclo naturale è autunno-primavera: alle prime piogge autunnali le gemme del rizoma si risvegliano ed emettono nuovi getti. I primi capolini sono emessi verso la fine dell'inverno, a partire dal mese di febbraio. In tarda primavera la pianta va in riposo con il disseccamento di tutta la parte aerea.
Nelle zone più calde delle regioni mediterranee il carciofo viene coltivato con una tecnica di forzatura che ha lo scopo di anticipare al periodo autunnale la produzione di capolini. La tecnica consiste nel forzare il risveglio nel corso dell'estate: dai rizomi di una coltura precedente si prelevano le gemme, dette ovuli, e dopo una fase di pregermogliamento sono messi a dimora dalla seconda metà di giugno in poi, facendo seguire un'irrigazione copiosa.
La forzatura del carciofo causa di situazioni di stress biologico che deprimono la longevità della carciofaia. Per questo motivo le carciofaie forzate sono condotte in coltura annuale, biennale o triennale.
 
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PENELOPE11
view post Posted on 15/3/2011, 20:48




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Cavolo-broccolo romanesco o romano
Broccolo detto anche cimoso, della famiglia dei cavoli (brassica oleracea), stupisce per la perfezione del disegno delle sue cimette che si ripetono come frattali.
I broccoli in genere anche se appartengono alla specie dal cavolfiore si distigue per i germogli o infiorescenze secondarie. Probabilmente è stata proprio questa peculiarità a determinare il nome di broccolo (brocco è il nome in disuso di germoglio). E' una delle verdure orticole di uso più antico. Sempre in cucina, a seconda della preparazione, oltre alle teste, si utilizzavano anche le foglie più tenere, che sono ottime e migliorano decisamente il sapore di qualunque preparazione a base di cavolfiore.

Descrizione Di colore verde chiaro, ma brillante, presenta delle cimette di forma davvero particolare e affascinante per la regolarità con cui si ripetono. Il gusto è dolce.
Utilizzo principale Il broccolo romano, come tutti i cavolfiori, può essere consumato crudo, condito con olio, sale e limone; oppure cotto in vari modi: lessato e ripassato in padella (broccoli strascinati), fritto impastellato o usato nelle zuppe e nelle minestre.
Altri utilizzi Vari usi terapeutici: antianemico, emolliente, diuretico, cicatrizzante, depurativo, vermifugo.
Con il succo di cavolo in generale:
1-2 bicchieri al giorno di SUCCO DI CAVOLO per: Affaticamento, Anemia, Demineralizzazione,
Diabete, Influenza.
2 bicchieri al giorno di SUCCO DI CAVOLO per: Depressione, Nervosismo.
2-3 bicchieri al giorno di SUCCO DI CAVOLO per: Gastrite, Ulcera gastrica.
SUCCO DI CAVOLO con miele per: Afonia (gargarismi e ingestione)
POCHE GOCCE DI SUCCO FRESCO DI CAVOLO per: Occhi.


Varietà Tra le altre varietà di cavolo-broccolo, oltre al romanesco troviamo il "Ramoso calabrese" e il "Riccio di Sarno", il "Broccolo di Albano", e il "Broccolo di Verona".
Origine Lazio.
Stagionalità Da Ottobre ad Aprile.
Vedi: "Tabella: frutta e verdura di stagione".
Reperibilità Facile.
Come scegliere Le foglie esterne devono essere croccanti ed aderenti alla testa, che a sua volta deve essere grossa e priva di macchie scure.
Suggerimenti Se si cuoce tagliato o diviso in cimette, basta lavarlo con cura lasciandolo un poco a bagno sotto acqua corrente, anche se qualcuno consiglia di lasciarlo a bagno per circa 30 minuti in acqua acidulata con limone o aceto.
Per evitare che l'odore piuttosto forte del cavolfiore durante la cottura si propaghi per tutta la casa, mettete all'interno della pentola una fetta di pane con tanta mollica imbevuta di aceto o limone. Il modo migliore per mantenerne tutte le proprietà nutrizionali è quello di cuocerli stufati o a vapore, per non più di venti minuti. La cottura in acqua, specialmente se prolungata, distrugge gran parte delle vitamine, li rende poco digeribili e di odore sgradevole.
Calorie Basso contenuto di calorie: per 100 gr 25 calorie. Essendo molto sazianti sono utili in una dieta ipocalorica.
Proprietà Contiene vitamina C e calcio ed è considerato antitumorale. Ha grande quantità di fibre che aiutano il lavoro dell’intestino e scongiurano i tumori legati all’apparato digestivo.
Vedi anche "Cavolfiore verde" e "Cavolfiore bianco".
Controindicazioni Controindicato per chi soffre di colon irritabile, perché eccedere con i cavoli può causare gonfiore all’addome e diarrea.
Conservazione Quando sono freschi, i broccoli si conservano bene per qualche giorno nel reparto verdure del frigorifero; si conservano poco, invece, dopo la cottura.
Anche surgelati vanno benissimo.
Celiachia Non contiene glutine.
(Dato fornito da AIC: Associazione italiana Celiachia)
Anche detto... cavolo broccolo cimoso
Cenni storici Conosciuto fin dall'antichità, il cavolo (Brassica oleracea) era considerato sacro dai Greci; i Romani lo utilizzavano per curare le più svariate malattie e lo mangiavano crudo, prima dei banchetti, per aiutare l'organismo ad assorbire meglio l'alcool.

La coltivazione del Broccolo Romanesco è presente in tutta la campagna romana da tempo remoto. Numerose sono, infatti, le documentazioni bibliografiche che testimoniano la storia di questa coltura. Infatti già nel 1834, Giuseppe Gioacchino Belli, nel suo sonetto "Er Testamento Der Pasqualino" definisce l'ortolano "Tozzetto" in riferimento al torso di broccolo romanesco da lui coltivato e venduto. Presso alcuni agricoltori della zona sono state ritrovati gli antichi Libretti Colonici, datati 1969- 973, dove viene riportato l'importo ricavato dalla vendita dei Broccoli romaneschi. Nell'area romana, proprio per il forte legame che ormai ha con la società locale, viene semplicemente identificato con il solo termine broccolo.
 
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PENELOPE11
view post Posted on 29/3/2011, 17:51





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La cima di rapa è la parte verde ancora non fiorita della rapa (Brassica campestris varietà cymosa).

Le parti della cima di rapa commestibili sono le foglie, i “bottoni” fiorali ed i fiori.
Sono da consumarsi previa cottura ed hanno un sapore molto caratteristico, leggermente amarognolo e piccantino.

Utilizzo principale La cima di rapa può essere consumata in svariati modi: è ottima bollita (in abbondante acqua salata per 15 minuti) e condita con la vinaigrette, oppure semplicemente con olio e limone.
Cotta in padella: se le foglie e le infiorescenze sono piccole e tenere, metterle in una capace pentola senza altra acqua che non quella che resta sulle foglie dopo il lavaggio. Portare sul fuoco e far bollire a fuoco moderato per 15 minuti. Salare a metà cottura. La cima di rapa è indicata per accompagnare alimenti poco saporiti, come le patate o il tofu, infatti, grazie al suo particolare sapore, conferisce una piccola nota piccante.

Per essere usate come condimento per la pasta devono essere eliminate totalmente le foglie grandi esterne e bisogna teneresolo le foglie più tenere e il fiore interno (clicca per vedere l'ingrandimento della foto).

Ricette tradizionali Una ricetta classica della cucina pugliese sono le orecchiette con le cime di rapa. (Vedi la ricetta tradizionale).
Vedi: "Pasta fresca regionale: le orecchiette".


La pianta Si differenzia dalla rapa comune per il ciclo annuale e la radice fiittonante che non si ingrossa. All'inizio si sviluppa una rosetta di foglie lisce di colore verde medio-verde chiaro, in seguito si formano dei “bottoni” fiorali, spesso dischiusi, dai quali nascono dei piccoli fiori gialli.
Quando è completamente formata, la pianta della cima di rapa può avere un’altezza variabile da circa 40 centimetri ad un metro.

I fiori sono di colore giallo. Una volta aperti i fiori la qualità del prodotto è scarsamente commestibile.


Si semina, o si trapianta, in estate o all'inizio dell'autunno.
La raccolta si esegue in autunno, inverno o nella successiva primavera secondo la lunghezza del ciclo.

Le esigenze sono simili a quelle della rapa ma presenta una minore resistenza al freddo.
Origine e habitat E' un ortaggio tipicamente italiano ma, introdotta dagli emigranti, si coltiva anche negli Stati Uniti e in Australia. In Italia il 95% della superficie coltivata si trova in Lazio, Puglia e Campania.
La cima di rapa, in Puglia, che è la regione regina della coltivazione di questo ortaggio, è inserita nell’Elenco dei Prodotti Tradizionali Regionali.
Nel nord Italia è invece un prodotto meno conosciuto, soprattutto perché non vi sono piatti tipici tradizionali legati alla cima di rapa come avviene nel meridione.
Varietà


Per quanto riguarda le varietà, le cime di rapa si possono classificare in base alla località in cui vengono coltivate (Cima di Castrovillari), in base alla lunghezza del ciclo vegetativo (cima Natalina o cima Marzatica), oppure in base alla varietà precoce o varietà tardiva.
Le varietà in base alla lunghezza del ciclo sono: Quarantina, Sessantina, Novantina, Centoventina, o 120 giorni o Gennarese.
Nelle regioni settentrionali è consigliato adottare quelle più precoci (Quarantina, Sessantina) per poter raccogliere prima delle forti gelate invernali.
Nel centro-sud sono in commercio, oltre a quelle menzionate, varietà e selezioni che si possono trovare localmente, come Aprilatica e diverse altre.

Inoltre si fa una distinzione tra:
- Cima di rapa barese: ha il gambo più duro, ha tante foglie e delle infiorescenze; ottima lessata.
- Cima di rapa napoletana: ha il gambo più tenero rispetto alla cima di rapa barese e per questo si consuma per intero; ottima lessata.

I FRIARIELLI In Campania si trovano i friarielli, le infiorescenze appena sviluppate di una qualità di broccoli più piccoli, teneri e un pò amari. Sono molto simili alle cime di rapa e sono un piatto tipico della cucina napoletana e della cucina romana (a Roma sono chiamati broccoletti). Vengono consumati, sotto altri nomi (ad es. rapini, broccoletti, broccoli di rape, cime di rapa) anche in altre zone d'Italia, in Galizia e Portogallo (grelos) e nella cucina cinese. I friarielli sono coltivati prevalentemente nelle aree interne della Campania, e in minor misura nella fascia appenninica (province di Avellino e Benevento) e nell'agro nocerino-sarnese e nella piana del Sele.
Una volta erano coltivati anche nel capoluogo, in particolare sul Vomero, che era infatti noto come "'o colle d' 'e friarielle".
A Napoli sono tipici i friarielli con la salsiccia, con la quale vengono utilizzati come ripieno per panini, la pizza con salsiccia (in alcuni posti, è chiamata "pizza alla carrettiera"), soffritti nell'olio l'aglio ed il peperoncino.

Da non confondere con i friggitelli.
In dialetto campano, non napoletano, per friarielli si intendono anche, i peperoncini friarielli o friggitelli, cioè i peperoni piccoli verdi, che vengono fritti (vedi foto a sinistra).
Stagionalità Per la sua caratteristica di vegetare e produrre con basse temperature è considerato un ortaggio autunnale-invernale.
Vedi: "Tabella: frutta e verdura di stagione".
Reperibilità Più facile al centro e sud Italia che al Nord.
Come scegliere La cima di rapa va scelta con steli sottili e sodi, con pochi “bottoni” fiorali e priva dei fiori. Evitare di acquistare le cime di rapa se uno stelo molle e le foglie appassite.

Se servono per fare la pasta con le cime di rapa, prima di acquistarle (soprattutto se non vi trovate al centro o al sud Italia), verificate che all'interno il germoglio sia ben sviluppato. Quello che si usa infatti è il "fiore" interno e non le foglie esterne. ATTENZIONE: NON devono esserci i fiorelllini gialli sbocciati.
Mondare
le cime di rapa Eliminare le foglie grosse, tenendo solo le cimette e le foglie più tenere. Lavare abbondantemente sotto acqua fresca corrente, facendo attenzione che non resti della terra.

Calorie Per 100 gr di parte edibile: 27 Kcal

Proprietà
e valori nutrizionali Ne viene consigliato il consumo per il contenuto in sali minerali, vitamine e fattori antiossidanti.
La cima di rapa contiene molto calcio, fosforo, vitamina C, Vitamina B2 e vitamina A oltre a una buona quantità di proteine, la cima di rapa, infatti, può essere un sostituto della carne.

La cima di rapa è consigliata alle donne in gravidanza, infatti contiene molto folato (sale dell’acido folico),che aiuta a prevenire la spina bifida nel neonato.
Celiachia Non contengono glutine.
(Dato fornito da AIC: Associazione italiana Celiachia)
Conservazione Se consumata appena acquistata, la cima di rapa risulterà molto più saporita. La cima di rapa si conserva circa una settimana senza lavarla e chiusa in un sacchetto bucherellato di plastica, in frigorifero.
Dopo averle scottate in acqua bollente, e lasciate raffreddare, si può conservarle in congelatore in sacchetti di polietilene per alimenti.
Consiglio Per fare un condimento per la pasta a base di cima di rapa, praticare un taglio a croce sul fondo del gambo in modo che cuocia anche internamente.
Il nome Sono le cime, verdi di un tipo di rapa.
Anche dette Friarielli o broccoletti.
Nelle altre lingue Nel Nord America è conosciuta con i nomi di “broccoli raab”, “raab”, “rapa”, “rappini o rapini”, “spring broccoli” “italian turnip” e “taitcat”.
 
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3 replies since 15/2/2011, 23:43   335 views
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